Mitologia del Vino: tra Dei e Leggende

Mitologia del Vino: tra Dei e Leggende

Mitologia del Vino: tra Dei e Leggende

 

Il vino, con la sua ricca storia e tradizione, è molto più di una semplice bevanda. Infatti, nel corso dei secoli, ha ispirato leggende avvolte nel mistero, accompagnando la vita dell’uomo per millenni.

Connesso alle divinità di tutto il mondo, dietro ogni vigneto si cela una storia antica che vale la pena di scoprire. In questo articolo, intraprendermo un viaggio affascinante attraverso i secoli, dove ogni sorso racconta una storia.

Unisciti a me in questo viaggio mistico, dove ti svelerò i segreti che si celano dietro ogni bottiglia.

Ma prima le dovute presentazioni.

Io sono Pietro, stagista di marketing per Cantina Il Poggio e oggi voglio parlarti di tre celebri leggende sul mondo del vino, per un viaggio all’insegna della curiosità e del fascino. 

Sei pronto? Partiamo! 🍷🚗

La leggenda del Vino di Dioniso

Per i Greci, il Dio del vino è DionisoAveva il potere di far crescere i grappoli più succosi e aromatici, gli agricoltori lo seguivano e producevano vini straordinari.

Il suo vino aveva il potere di far dimenticare l preoccupazioni e le sofferenze, chiunque lo bevesse cominciava a sentirsi più allegro e spensierato.

Questo vino magico divenne noto come “Vino di Dioniso”

Chiunque bevesse il Vino di Dioniso doveva promettere di onorare il Dio e rispettare la Terra e le viti. Coloro che mancavano a questa promessa, subivano terribili conseguenze: le loro viti si seccavano e il loro vino diventava amaro.

Si dice che il Vino di Dioniso esista in qualche angolo nascosto del mondo, custodito da qualche vecchio contadino o da un enologo appassionato.

Chiunque lo trovi deve ricordare la promessa fatta al Dio e rispettare la magia che si cela dietro ogni calice.

Il mistero dell’Uva Nera di Baccus: il Dio del vino

Nel cuore della Toscana, c’è una leggenda avvolta nel profumo dell’uva nera, la storia di Baccus e del suo amore per Isabella, una giovane contadina.

Baccus affascinato dalla bellezza di Isabella, scese sulla Terra sotto le sembianze di un vecchio contadino.

Si avvicinò a lei mentre lavorava nei campi e le offrì un grappolo d’uva nera, Isabella accettò il regalo.

Isabella e Baccus si incontravano segretamente tra le vigne e il loro amore cresceva ogni sorso di vino che condividevano.

Ma c’era un oscuro segreto: Isabella non invecchiava.

Venne chiamata “la donna dell’uva nera”, ma Baccus rivelò la sua identità e fu costretta a fare una scelta: diventare immortale o tornare alla sua vita. Così, scelse l’immortalità e divenne la custode dei vigneti di uva nera.

 

L’Erbaluce di Caluso: un vino bianco affascinante con radici antiche e una storia leggendaria

L’Erbaluce è un vitigno autoctono del Piemonte, coltivato da secoli nelle province di Torino, Biella e Vercelli.

Durante l’epoca dei romani, veniva chiamato Alba lux e si pensa che il nome attuale sia una correzione locale. Leggenda narra che l’Erbaluce nacque dalle lacrime della ninfa Albaluce, figlia degli Dei Sole e Alba.

Il vitigno è associato al colore giallo oro degli acini che brillano al sole autunnale.

 

Il Mito della Malvasia: Un Viaggio Tra Storia e Vino

Anche la nostra amata Malvasia è un vitigno aleggiato da leggende e mistero. Le sue origini radicano nell’isola di Monemvasia, situata nel Peloponneso, città portuale greca conquistata dai Veneziani nel 1419. 

Qui si raccoglievano vini provenienti dalle isole greche, soprattutto da Creta (all’epoca conosciuta con il nome di “Candia”).

Personaggi famosi come Leonardo, Martin Lutero, Shakespeare e altri colleghi storici ne furono grandi estimatori. 

La Repubblica di Venezia incoraggiò la sua produzione a Creta e in numerose isole.

In Italia si hanno numerose varietà di Malvasia, tra cui le più conosciute abbiamo:

  • la Malvasia bianca, ampiamente diffusa nel Sud Italia, utilizzata per produrre vini freschi e delicati
  • la Malvasia bianca lunga, fortemente presente in Toscana, presenta toni minerali e aromatici, utilizzata anche per il Vin Santo
  • la Malvasia puntinata, tipica della zona laziale
  • infine, la Malvasia di Candia Aromatica, regina protagonista della provincia di Parma e Piacenza.

Se vuoi approfondire la storia della Malvasia, ti rimando volentieri al nostro articolo “Festival della Malvasia a Sala Baganza – l’Uva del Mediterraneo”

 

I tipi di vino a base Malvasia Aromatica di Candia che puoi trovare a Cantina Il Poggio

A Cantina il Poggio potrai degustare la Malvasia di Candia Aromatica nelle sue più differenti versioni, come:

  • Parmigianino, Spumante Extra Brut. Un colore giallo intenso, con riflessi dorati. I suoi aromi ricordano sensazioni legate alla frutta a polpa gialla, come l’albicocca e la pesca. Al palato, nonostante il metodo charmat, la bollicina è fine ed elegante. Ottimo per un aperitivo di tutto rispetto. Il Parmigianino, spumate extra-brut di Cantina Il Poggio - Salsomaggiore Terme (PR)
  • Gelasio, bianco fermo macerato (macerazione sulle bucce di 24h) con affinamento in botte d’acacia per sei mesi. Colore giallo paglierino intenso, con riflessi verdognoli, risuonano al naso e al palato le classiche note di miele. In più, si possono riscontrare profumi floreali, come il sambuco e il gelsomino. D’estate, perfetto con della crudité. D’inverno, tagliolino al tartufo. (In questo post trovi un’idea per un menu autunnale con il Gelasio). Gelasio 2022, bianco fermo, malvasia macerata, affinata per 6 mesi in botte d'acacia di Cantina Il Poggio a Salsomaggiore Terme. In abbinamento, Parmigiano Reggiano 36 mesi di Az. Agricola Iris di Rivalta (Lesignano de Bagni -PR) con miele di Castagno selvatico
  • Vedovona, bianco frizzante, rifermentato in bottiglia. Una bevuta bella fresca, con un’ottima spalla acida. Sensazione forte di crosta di pane, dato l’affinamento sui lieviti di 12 mesi. Ideale con il parmigiano reggiano o dei mini muffin agli asparagi.Vedovona - rifermentato in bottiglia di Cantina Il Poggio, 100% Malvasia Aromatica di Candia, affinamento sui lieviti di 12 mesi
  • Pensiero, passito ottenuto dall’appassimento di uve direttamente in pianta (vendemmia tardiva). Il suo colore è oro puro, il profumo complesso di aromi che ricorda frutta tropicale matura ed agrumi. Al palato, dolce, persistente e per nulla stucchevole. Si consiglia con i dolci secchi, come la Sbrisolona, tipico dolce della tradizione di Parma, ma anche formaggi particolari come quelli francesi. 

Bottiglia di passito vendemmia tardiva, Il Pensiero, di Cantina Il Poggio, scattata nella barricaia della Cantina.

Conclusione

Il vino non è solo una bevanda, ma un ponte tra il mondo umano e quello divino. La sua storia continua a incantare e unire le persone, ogni sorso racconta una storia. Le vigne si estendono come pagine di un libro aperto e le uve sono le parole che compongono il racconto. 

Le botti di rovere custodiscono segreti antichi, mentre i vignaioli continuano a tessere la trama di questa epica bevanda.

Il vino ci connette al passato, alle tradizioni e alle passioni umane. La prossima volta che sollevi un calice, pensa a queste storie e brinda alla magia del vino!

 

Vi aspettiamo a “Cantina il Poggio”  per una degustazione classica, all’interno della nostra bellissima realtà, da lunedì a sabato, alle 11 o alle 15🍷