Menu degustazione con Il Parmigianino
Menu degustazione con Il Parmigianino
Si sono concluse le feste natalizie, torniamo al solito tram tram, con una lista di buoni propositi da fare invidia, tutti rintanati nelle proprie case, a godersi un po’ di sana tranquillità meritata.
Dicesi anche “effetto gennaio”, mese in cui di uscire se ne ha poca voglia. Ma di bere meno vino? Mai!
E dunque vi propongo un menu degustazione (appuntamento enogastronomico oramai indiscusso di questo blog) con il Parmigianino, il nostro spumante extra-brut, da proporre ai tuoi cari, che durante una di queste serate silenziose, vengono a trovarvi per condividere insieme una serata tranquilla e spensierata.
Quale miglior vino se non Il Parmigianino per la leggerezza e la spensieratezza?
In abbinamento, piatti semplici, poco elaborati, che vengono piacevolmente sgrassati dalla bollicina fine del Parmigianino. La parola chiave qui, infatti, è proprio questa: sgrassare.
Di fatti, quando si sceglie un vino o una pietanza è sempre bene da perfetti buongustai coordinare il senso di pulizia palatale (il verbo in inglese rende meglio l’idea, “to cleanse”) che l’uno deve all’altra.
Intanto, signori e signore, lasciate che vi presenti il Parmigianino, uno dei vini più amati dai nostri ospiti che vengono in visita qui, alla Cantina Il Poggio
Il Parmigianino, la Malvasia secca che ha fatto scalpore al Festival della Malvasia di Sala Baganza
Il Parmigianino va contro la tradizione tipica parmigiana, che sempre vuole una malvasia dolcina e di facile beva. Qui, alla cantina Il Poggio, invece, i vini dolci, ci piacciono poco 😉
Spumante extra-brut (quindi un residuo zuccherino inferiore ai 6gr/L), riusciamo a percepire, dal solo avvicinamento del naso al calice, quanto questo vino sia estremamente fruttato e floreale, di tutta la frutta a buccia bianca e fiori gialli/bianchi che i sommelier vogliono elegantemente elencare.
Ma la pesca e la salvia saranno i due sentori che faranno da linee guida a questo splendido prodotto. Sostituisce un banalissimo “prosecchino” (ehm, ehm, ehm nono avete letto male io non l’ho scritto), perfetto come aperitivo, ma anche da accompagnamento a primi piatti burrosi.
Conoscete il vitigno Malvasia? Sapete la sua storia? Se siete curiosi, vi lascio qui un articolo del nostro blog, dove approfondiamo il vitigno e la sua storia. A Parma, abbiamo la varietà “Malvasia Aromatica di Candia” (Candia che, originariamente, era il nome dell’isola di Creta) e rappresenta il nostro territorio. “Facciamoci una Malva” è un po’ il modo di dire di ogni parmigiano DOC che si rispetti quando si ritrova al bar con gli amici e vuole bere un bianchetto, senza impegno.
Oggi, grazie alla rivoluzione vitivinicola ed enologica che stiamo vivendo, si trovano in commercio delle malvasie meravigliose, vini complessi e strutturati, come per esempio, il nostro Gelasio 2022 – malvasia macerata, affinata in botte d’acacia, tutt’altro che un bianchetto da bar.
Veniamo dunque alle proposte gastronomiche, ma se avete altre idee e spunti che volete condividerle, non esitate a commentare sotto questo articolo!
1. Antipasto di acciughe al bagnetto verde
Proprio perché la storia della Malvasia nasce in mare aperto, durante il Medioevo, tra la Repubblica di Venezia e il porto di Monenvasia, voglio iniziare questo menu degustazione con le acciughe, un piatto semplice, un tempo povero, con il topping di bagnetto verde.
Vi lascio qui la ricetta di La Cucina Italiana, uno dei siti più autorevoli di ricette italiane, se avete letto (o leggerete) anche gli altri nostri articoli enogastronomici sapete che la citiamo spesso.
💡🍷Perché le Acciughe al bagnetto verde stanno bene con il Parmigianino? Le note floreali e fruttate dello spumante avvolgono e impreziosiscono le note erbacee della salsa. Le bollicine sgrassano dalla sensazione carnosa che ci lascia l’acciuga. Una volta concluso il boccone, il palato è in equilibrio.
2. Primo di Tortelli di erbetta alla Parmigiana
A Parma c’è un detto ” Foghé in-t-al-butér, Sughè con al formàj” che in italiano traduciamo “Affogati nel burro, asciugati nel Parmigiano”
Ed è questa l’idea dei Tortelli di erbetta alla Parmigiana. Un po’ per tradizione, un po’ perché effettivamente le tradizioni nascono da esigenze e da quello che si disponeva un tempo, a Parmaun bicchiere di Malva va sempre a braccetto con una scaglia di Parmigiano Reggiano.
Ecco qui la ricetta direttamente dal sito del Consorzio del Parmigiano Reggiano: armatevi di santa pazienza, perché tirare la sfoglia di certo non è un gioco da ragazzi, ma con una buona macchina e un super sous-chef che vi da una mando, vedrete che non sarà difficile!
💡🍷Perché i Tortelli di erbetta alla Parmigiana stanno bene con il Parmigianino? Non è facile far sposare uno spumante ad un primo piatto: di solito, si pensa allo spumante come aperitivo o da stappare per celebrare grandi momenti. Anche qui vogliamo un po’ andare contro corrente e un po’ dobbiamo assicurare che le bollicine continuino a sgrassare la quantità di burro che vi ritroverete nel piatto 😉
3. Secondo di Coniglio alla cacciatora, in bianco
Abbinare la carne ad una bolla metodo charmat non è facile, ma qui alla Cantina Il Poggio rendiamo l’impossibile, possibile, sempre!
Qui ho trovato l’unica ricetta nella prima pagina di Google che lo fa esclusivamente in bianco e quindi mi sento di consigliarvela.
💡🍷 Perché il Coniglio alla cacciatora, in bianco, sta bene con il Parmigianino? La vera domanda è, perché no? Il sughetto succoso e succulento che si è creato nella pirofila guizzerà tra una papilla gustativa e l’altra, al ritmo dell’aroma di salvia del Parmigianino. E così, è finito anche l’ultimo calice.
Adesso non ti resta che salvare l’articolo tra i tuoi preferiti e riproponi il Menu Degustazione con il Parmigianino ai tuoi cari. Non dimenticare di scattare una foto e taggarci sui social!
Urca, quasi dimenticavo! Hai ancora del Parmigianino a casa, vero? In caso contrario, puoi ordinarlo qui! 😉🍾