Vino e melanzana: possibili abbinamenti

Vino e melanzana: possibili abbinamenti

Sei in procinto di preparare una succulenta Parmigiana e hai ancora qualche bottiglia della Cantina Il Poggio nascosta, al riparo, nella tua cantina, che aspetta solo di essere aperta.

Quale sarà la migliore da abbinare al tuo piatto?

Originaria dell’India, risalente a più di 4.000 anni fa, la melanzana è uno degli ortaggi che inizia con la stagione estiva e ci accompagna fino a metà settembre (perché, ricordiamocelo, è sempre bene scegliere gli alimenti in base alla stagione!).

In questo articolo, vi consiglio tre vini della Cantina Il Poggio da abbinare a tre piatti che hanno come protagonista la melanzana. 🍆

Ma prima, come sempre, iniziamo con un po’ di cultura!

 

Uno sguardo al passato

E’ curioso come un ortaggio che nel Medioevo fu super bistrattato, oggi sia alla base delle migliori ricette del nostro Paese, come la Parmigiana, la Pasta alla Norma o la Caponata.

La melanzana arrivò in Europa con la conquista degli Arabi dell’odierna Spagna. All’epoca, il suo nome era al badinjian (= uovo del diavolo) e dunque di certo non ha goduto di un’ ottima fama.

A seguito di episodi disdicevoli, come isteria, epilessia, e la peste, la popolazione iberica cominciò a sospettare che gli arabi avessero introdotto la melanzana per decimare definitivamente i Cristiani.

Durante il Medioevo, In Italia, venivano aggiunti i prefissi “melo” per indicare i vegetali che provenivano da molto lontano: venne dunque nominata melanzana dal latino “mela” e “insana” (= frutto non sano). In francese, aubergine (dal catalano, albergínia) ed è curioso invece come l’hanno chiamata gli inglesi, eggplant (= pianta d’uovo), forse per le varietà più chiara e a forma ovale.

 

La produzione in Italia

Secondo il Corriere Ortofrutticolo, l’Italia è il primo produttore europeo di melanzane, con 327.487 tonnellate raccolte nel 2019. La Spagna è il nostro concorrente più aggressivo, soprattutto per il prezzo: nel 2018, sono state importate 24.523 melanzane, di cui il 90% dalla Spagna.

Al contrario, per quanto riguarda l’esportazione, siamo intorno alle 5.000 tonnellate, che variano di anno in anno, talvolta al ribasso. Forse  dovrebbe esserci maggiore valorizzazione e promozione del prodotto.

 

Le mille proprietà benefiche della melanzana

Il 92% è costituito da acqua, contiene beta-carotene e minerali come potassio, magnesio e calcio, ma anche fosforo, zinco, ferro, rame, manganese, selenio e sodio. Acido folico, vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e, infine, 24 calorie su 100 gr di prodotto.

Azione drenante e depurativa del fegato (ottima dunque per chi beve delle gran bottiglie 🤣), riduce il rischio di sviluppo di osteoporosi e migliora problematiche legate all’apparato gastrointestinale. Grazie agli antiossidanti, contrasta i radicali liberi, apportando beneficio all’apparato circolatorio.

E’ importante ricordare che la melanzana contiene la solanina, una sostanza tossica per l’uomo e per evitare di sentirsi male va assolutamente mangiata cotta.

 

Soccorso Sommelier – Ricette e abbinamenti

Parmigiana di Melanzane e Il Poggio – Un classico intramontabile

Il Poggio 2019 vino da abbinare alla parmigiana di melanzane. L'immagine rappresenta un giovane ragazzo, immerso nel verde delle colline, intento a degustare un bicchiere di vino rosso corposo, di grande struttura. Il vino in questione è Il Poggio 2019 di La Cantina Il Poggio Il Poggio è un vino irriverente, forte, allo stesso tempo fine ed elegante, rotondo, ma incredibilmente potente; il suo tannino si fa sentire, ma senza insistere troppo. Grazie a quell’1% di Bonarda lasciata appassire sino all’ultimo caldo di ottobre, sulle colline di Cangelasio, il naso è completamente inebriato dai profumi che ricordano la prugna stramatura, il ciliegione nero, la marasca e, in alcune giornate di primavera uggiose, fuoriescono note di ciliegie sotto spirito.

Nessuno osa mettergli fretta, quindi lui riposa e migliora a lungo, nel tempo. In un anno, gira tra barrique e tonneaux, di diverse dimensioni e diverse tostature, per assorbire volutamente tutti gli aromi tipici della rovere francese, come vaniglia, pelle, tabacco, cioccolato e liquirizia. D’altronde, a cosa serve il legno se non a regalare delle note che apportano complessità, piacevolezza e mistero ad un prodotto che, con la sua maggior percentuale di Cabernet Sauvignon, dimostra già la sua grandezza.

Lo vedo bene maritato con la Parmigiana di Melanzane che, nonostante sia un piatto vegetariano, risulta estremamente corposo, suadente e morbido, conquistando la gloria insieme ad un vino di altrettanta magnificenza.

👉🏻Prepara la tua Parmigiana di Melanzane seguendo la ricetta di Cucchiaio d’Argento

 

Pasta alla norma e Il Falstaff – Un azzardo

Il Falstaff 2022 l’abbiamo imbottigliato ad aprile 2023, aperto nell’immediato e si è rivelato una piacevole scoperta. Nella sua semplicità e freschezza, lo abbiamo amato fin dai primi istanti, preferendolo leggermente raffreddato.

Quel classico vino beverino, che accompagna a braccetto quel formaggio che sa di fieno, di campagna, di fiori di campo in una giornata di primavera appena iniziata.Bottiglia di vino con bicchiere mezzo pieno, precisamente Il Falstaff, annata 2022, un 100% barbera senza solfiti aggiunti di la Cantina Il Poggio di Salsmaggiore Terme

Falstaff (dall’opera Verdiana, Falstaff) è un gentiluomo bugiardo, orgoglioso e ammaliante, proprio come la nostra Barbera 100% senza nient’altro.

Un piatto come la Pasta alla Norma, fatto di ingredienti semplici e freschi, come quelle due foglioline di basilico strappate amorevolmente dal vaso sul balcone, si sposa perfettamente con il nostro Falstaff 2022 grazie all’ingrediente vincente: la ricotta salata, leggermente affumicata, grattugiata sul piatto, che chiude sul gran finale le sue note agresti.

👉🏻Prepara la tua Pasta alla Norma seguendo la ricetta di Cucchiaio d’Argento

Babaganoush e Vedova Nera – Il caviale di melanzane 

Bottiglia di vino rosato frizzante, rifermentato in bottiglia, la Vedova Nera di Cantina Il Poggio, un blend di 85% Barbera e 15% MerlotLa Vedova Nera è, insieme alla Vedovona, il vino estivo per eccellenza. La bottiglia da stappare sotto l’ombrellone, con una glaciette piantata sulla sabbia.

Rincasando dal lido, il sole caldo e la brezza salmastra ci hanno stancati, l’aria è tornata mite, il cielo si dipinge d’arancio e non si ha molta voglia di starei ai fornelli. Così, vi rimangono ancora due calici di Vedova Nera e che fare?

Una melanzana, divisa a metà, intagliata, coloratela delle spezie che più vi aggradano, mezz’ora in forno a 200°C. Forse il forno è “leggermente” illegale al mare, ma ad attendere che il Babaganoush finisca di cuocere c’è quel calice di Vedova Nera rimasto, ancora fresco, ancora con la sua bella acidità spiccata, tipica della Barbera, e le sue noti fini e persistenti tipiche del Merlot. E che fai? Te ne privi?

👉🏻Prepara il Babaganoush seguendo la ricetta di Cucchiaio d’Argento

 

Fateci sapere se proverete almeno uno di questi abbinamenti e se, per caso, nella vostra cantina mancasse una di queste bottiglie, beh, non c’è problema: noi siamo qua! 😎🍾

 

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