Vini Analcolici- Ti diciamo la nostra

Vini Analcolici- Ti diciamo la nostra

 

 

 

 

 

 

Avete mai bevuto la birra analcolica? Avete mai avuto il desiderio di provarla? L’avete mai scelta al posto di una birra alcolica?

E dunque perché per dovreste scegliere i vini analcolici?

Partiamo dal principio, ovvero perché il vino contiene alcool e perché è uno degli elementi più fondamentali per un prodotto di qualità.

 

La fermentazione alcolica, for dummies 

Dunque, senza entrare troppo nei tecnicismi e senza spaventarvi con la chimica e le diverse macchine utilizzate, vi spiegherò il processo che trasforma l’uva in vino, ovvero la fermentazione alcolica.

La fermentazione alcolica è un processo chimico, esotermico (= ovvero, che sviluppa calore) dove entrano in azioni i lieviti (che possono essere aggiunti dall’enologo o l’enologo stesso decide di lasciare i lieviti indigeni svolgere il compito) che cominciano a mangiare, in maniera bilanciata e costante, gli zuccheri dell’uva, trasformando il mosto in alcool, CO2 e sostanze di scarto.

Le sostanze di scarto non sono altro che gli aromi e i profumi che ritroviamo nel calice. Durante la degustazione alla Cantina Il Poggio si cerca sempre di far immergere l’ospite nel bicchiere, per aiutare a sviluppare maggiormente i propri sensi, soprattutto olfattivi, nel riconoscere i diversi aromi primari, secondari e terziari nel vino.

Quindi, l’alcool (etilico) è il secondo elemento per importanza, dopo l’acqua, nel vino. L’alcool stesso ha un effetto organolettico nel vino, dona morbidezza, rotondità e corposità, soprattutto quando lasciamo che la bottiglia riposi qualche anno (un esempio, è il nostro Poggio 2017 Riserva), soprattutto quando ben integrato con il resto.

Come si ottiene un vino analcolico

Un vino analcolico si ottiene facendo evaporare l’alcool stesso, utilizzando la tecnica della distillazione sotto vuoto o dell’osmosi (vi rimando alla spiegazione di Marcello Leder, nel suo sito e blog Quattrocalici, uno dei siti più professionali e completi per imparare qualsiasi nozione sul mondo del vino).

Il problema è che con l’evaporazione, evaporano anche tutte quelle caratteristiche organolettiche tipiche dell’uvaggio, che rendono il vino unico nel suo genere. Di conseguenza, per compensare questa mancanza, vengono aggiunte altri profumi e sostanze additive, non naturali, che vanno ad alterare il vero gusto, ottenendo un prodotto del tutto artificiale.

 

Come nasce la moda dei vini analcolici

Il discorso, come sempre, è storico ed è il risultato di un periodo che ha visto l’abuso di bevande alcoliche, tant’è che oggi, le nuove generazioni, come sono attente all’ambiente, al benessere animale, alle nuove e sostenibili fonti energetiche, ai tessuti ecologici e agli sprechi, pone altrettanta attenzione alla salute umana e al benessere del Pianeta.

Ciò include anche il vino.

Durante e post boom economico, c’è stato un abuso e un’esagerazione della qualunque: abuso edilizio, l’abbandono delle campagne per l’industria, l’inquinamento: tutto ciò ha suscitato grandi riflessioni nei giovani di oggi.

Anche il vino ha giocato il suo ruolo: un fiasco di vino era sempre in tavola e veniva consumato, a pasto, ogni giorno. Acquistato al supermercato, spesso di scarsa qualità, con lo scandolo del Metanolo, le persone hanno assunto più consapevolezza della propria salute e del benessere in generale.

Questo ha rivoluzionato il tutto nel giro di un decennio e rimescolato le carte, come forse non avremo mai immaginato.

Tutto ha assunto la connotazione del “senza”. Perché abbiamo abusato di farine raffinate, oggi dobbiamo mangiare senza glutine; perché abbiamo abusato di latte e derivati, oggi scegliamo prodotti senza lattosio; perché abbiamo abusato dello zucchero, oggi siamo costretti a scegliere prodotti senza zuccheri; ovviamente poi è stato il turno dei super alcolici, della birra, nel mezzo c’è la nascita della carne sintetica, fino ad arrivare al grande dibattito del vino.

I trend devono davvero dettare le regole?

Come ha giustamente fatto notare Gaetano Morella, vicepresidente di Fivi, in un’intervista al Gambero Rosso: “Non possiamo andare verso l’industrializzazione dell’agricoltura. Avere un’opportunità di commercio non può farci giustificare tutto sempre e comunque. Va benissimo che si apra un mercato per questo prodotto, ma non chiamatelo vino”

Diciamocela, tra me e voi, questo è un mondo dove, anche grazie o a causa dei social, un trend, anche passeggero, rivoluziona e mette in discussione le nostre tradizioni e i nostri principi, lasciando che sempre di più l’industria e la tecnologia prenda il sopravvento.

La famosa frase “Se non stai al passo, rimani indietro! Diciamo sì al progresso!” ha sicuramente fatto del bene, ma c’è una linea che sarebbe quanto meno giusto osservare.

Il vino è ragionamento

Mi è capitato di assistere ad una lezione sul vino (nello specifico sul Fiano), condotta dal professore e giornalista Alessandro Brizi, un professionista che ha la capacità di coinvolgerti a trecentosessanta gradi su quello di cui sta parlando.

Durante questa lezione affermò che “il vino è ragionamento” e la cosa mi colpì particolarmente. Sicuramente, è necessario studiare sodo per apprendere in minima parte quello che è il panorama vitivinicolo storico e mondiale, ma sapere di vino significa anche riuscire a ragionare, riuscire a captare delle nozioni anche senza conoscere la materia al cento per cento.

Durante la visita guidata alla Cantina Il Poggio spesso sproniamo le persone al ragionamento, soprattutto sui metodi di vinificazione: primo per renderle un po’ più interattive e coinvolgere maggiormente le persone alla materia, ma anche per stimolare maggiore conoscenza e pensiero critico. Quello che si ascolta durante la visita

Probabilmente, abbiamo dimenticato la famosa “via di mezzo”. L’equilibrio delle cose, il consumo moderato, sembra non far più parte di questo mondo: o dobbiamo abusare di tutto o dobbiamo sposare la causa del “senza”.

E se fosse proprio quella famosa via di mezzo a salvare le nostre tradizioni e il vino con esso?

 

E tu? Proveresti vini analcolici ? In quale occasione? Scrivicelo nei commenti 👇🏻