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Cantina il Poggio

Cantina il PoggioBere vino: generazioni a confronto

Bere vino: generazioni a confronto

Com’è cambiato il modo di bere vino tra le diverse generazioni?

Ogni giorno, tocchiamo con mano il grande cambiamento che ha stravolto quest’ultimo ventennio: tra nuove tecnologie, nuovi trend socioeconomici e socioculturali, di certo il settore food&wine non poteva restare in seconda fila a guardare, tutt’altro.

Qualcosa di molto divertente, che a volte fa sorridere e a volte fa riflettere, è la comparazione tra le diverse generazioni, che si trovano a vivere insieme in un mondo sempre più veloce, uniforme e globalizzato.

Bere vino: generazioni a confronto

Nello specifico, il consumo di vino è nettamente cambiato rispetto a pochi decenni fa, soprattutto a cavallo del nuovo ventennio, quando una pandemia ha lasciato in eredità un approccio diverso alla bottiglia sullo scaffale.

Il consumo del vino post pandemia

Nonostante i Baby Boomers si affaccino ormai all’età pensionistica, secondo diversi studi è emerso che siano ancora loro (37%) a trainare le sorti economiche del settore, seguiti immediatamente dai Millennials che, però, si distinguono per il modo di scegliere una bottiglia.

È proprio durante il biennio 2020-2022 che molti Millennials hanno iniziato ad approcciarsi in maniera intenzionale al mondo del vino: da scegliere una bottiglia al supermercato un po’ più particolare, ad aprire l’agenda per programmare una degustazione in cantina o partecipare alla fiera di settore.

Al contrario, i Boomers, durante il lockdown, non hanno cambiato le loro abitudini beverine, fedeli ai loro vini da tavola, il cui sapore deve rigorosamente restare lo stesso.

Ed è proprio grazie all’hashtag #iorestoacasa che nascono i primi wine delivery e piattaforme come Tannico cominciano a prender piede in fase d’acquisto.

Di fatti, è noto che il 56% dei Millennials predilige bere vino in casa, anche se non perde occasione per un aperitivo in enoteca o un week end enogastronomico, a differenza dei Boomers che, in media, prediligono un consumo quotidiano, senza necessariamente andare alla ricerca di nuove etichette.

Oltre alle diversità in termini di scelte d’acquisto e differenti modi di consumo, i giovani d’oggi pongono particolare attenzione al rispetto del territorio e della sostenibilità ambientale, preferendo vini di qualità, nonostante abbiano un potere d’acquisto inferiore.

Ciò è applicato anche in fase di coltivazione: vignaioli ed enologi nati venti o trent’anni fa toccano con mano la forte minaccia dei cambiamenti climatici, di conseguenza cercano e sperimentano nuove tecniche per dare vita ad una realtà più sostenibile, in armonia con la Natura.

Boomer e Millennials: la vera differenza

Per le nuove generazioni, il vino è custode di un territorio, di storia e cultura e, proprio per questo, più della metà dei Millennials acquista bottiglie direttamente in cantina, dai produttori locali (un dato davvero curioso è che solo il 18% acquista vino online).

Apprezzano particolarmente la presenza di un esperto che abbia voglia di raccontare le diverse tipologie di uvaggi e annate, di come si fa il vino e di ritrovare nel calice quelle parole, per concludere con una vera e propria esperienza d’acquisto.

Nasce così l’enoturismo e da qualche anno a questa parte, in Italia, si cerca di dare sempre maggiore importanza a questo fenomeno: promuovere un territorio, avvicinando le persone a realtà che, fino a pochi anni fa, erano addirittura chiuse al pubblico, promuove la bellezza e un nuovo modo di comunicare il prodotto finale.

L’enoturista è un appassionato (talvolta esperto, talvolta meno) che nel periodo di ferie o nei week end di primavera, ama ritagliarsi un paio d’ore per visitare la cantina del luogo, per conoscerne i vitigni autoctoni e i metodi di vinificazione. È un turista che ama la natura, gli spazi aperti, i paesaggi mozzafiato, ma è anche aperto alle cantine più umili e nascoste, che racchiudono in sé gioielli inaspettati.

Il vero valore aggiunto delle nuove generazioni è aver ottimizzato e rivalutato la cultura enologica del proprio territorio, concependo un modo di lavorare più ricco di significato del semplice calice pienato più e più volte.

Cantina Il Poggio – giovani sognatori

Cantina Il Poggio, a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, è proprietà di un Signor Boomer e gestita da giovani Millennials, appassionati di vino, ma anche di ospitalità: la nostra cantina produce vino in una zona poco conosciuta a livello mondiale ed è forse proprio questo che ci spinge a raccontare con ancora più passione e fervore il nostro prodotto.

Visitare la cantina è sempre possibile (tranne la domenica, che per il titolare è sacra e dedicata al riposo) dalle 9:00 alle 18:00 (preferibilmente, su prenotazione).

In un paio d’ore, tra passeggiata in vigneto, spiegazione in cantina e degustazione classica di cinque calici con abbinamenti gastronomici, avrete la possibilità di provare un’esperienza enoturistica completa, regalandovi un momento di profonda pace e benessere culturale, il tutto capitanato da giovani professionisti che hanno di fatto della cantina uno stile di vita, sempre grati al proprietario che, da lontano, osserva e consiglia.